Trento, 18 settembre 2009
Care Amiche, cari Amici
l’autunno è ormai alle porte e sono riprese in pieno tutte le attività politiche. Tra i ricordi più belli dell’estate c’è sicuramente la consegna all’Italia del riconoscimento Unesco “Patrimonio dell’Umanità” per le Dolomiti. Ora, premesso che per me tutte le montagne sono di fatto un “Patrimonio dell’Umanità”, ho inteso proporre una riflessione – che fino ad ora nessuno ha raccolto, peccato… - sul futuro delle Alpi dopo questo importante riconoscimento, che necessita ora di azioni concrete, perché di parole ne abbiamo dette (tutti) fin troppe. Vi allego dunque il seguente articolo, pregando chi di voi lo vorrà di farmi avere un suo (anche telegrafico) commento o magari una replica sulla stampa (leggi l’articolo “Dolomiti-Unesco: grande occasione per le Alpi”). Avrò forse esagerato, in preda ad un sentimento di euforia montanara, ma onestamente credo sempre di più che le Alpi possano “salvarsi” solo con un processo di graduale autodeterminazione indirizzato alla creazione di una regione autonoma dell’intera catena montuosa. “Los von Rom” e “Los von Bruxelles” dunque non come moto d’impeto di stile leghista, bensì come proposito nonviolento di costruire, attraverso processi democratici, una nuova geografia istituzionale più vicina ai problemi dei territori montani pur nell’ambito di processi di integrazione e interazione nazionale ed europea.
Per quanto riguarda il nostro impegno diretto per la tutela dell’ambiente, vi segnalo la mozione approvata (con la sola astensione della Lega Nord) nella giornata del 16 settembre dal Consiglio provinciale di Trento, avente per oggetto “Toblino e Santa Massenza, tutela dei laghi e fruizione turistica” (leggi mozione). Se realizzata, costituirebbe uno straordinario esempio di recupero e valorizzazione concreta di una delle aree più spettacolari del nostro territorio. Terremo alta la guardia…
Sempre in tema ambientale, sta per giungere al termine il faticoso lavoro di indagine svolto dalla Terza Commissione del Consiglio provinciale sul tema dei controlli ambientali. In commissione è iniziata la discussione finale, dopo venti incontri ed oltre 50 ore di lavori, ed in allegato vi invio la prima parte del mio intervento conclusivo (leggi intervento). Quanto è emerso a Monte Zaccon – ma in parte anche a Sardagna ed a Tenno - è molto grave (a meno che l’indagine della Magistratura non dimostri che i danni al territorio sono limitati e che non ci sono state rilevanti azioni criminali) e ci dobbiamo impegnare di più per evitare il possibile ripetersi di situazioni che rischiano di compromettere, da un lato, la preziosissima salute dei cittadini e le qualità ambientali del Trentino, dall’altro lato, la fiducia nel rapporto tra i cittadini e le istituzioni.
Riprende l’attività politica e riprende, ma guarda un po’, il confronto sull’inceneritore di Trento. La mia posizione, dopo 6 anni, credo sia ormai arcinota. Desidero però inviarvi le interviste rilasciate alcuni giorni fa ai quotidiani L’Adige (leggi intervista) e Trentino (leggi intervista), che ribadiscono un concetto di fondo: in Trentino, con le competenze e le risorse che abbiamo, con i risultati della raccolta differenziata, con l’ambiente delicato (ed in parte già compromesso) che ci ritroviamo, possiamo certamente fare a meno dell’inceneritore, con benefici per le casse pubbliche, per le tasche dei cittadini, per la salute di tutti.
Mentre sono in dirittura di presentazione alcuni nuovi disegni di legge, dei quali vi parlerò nella prossima mail (così vi resta un po’ di curiosità, he he he), vi segnalo, tra le altre iniziative, la proposta di mozione per il prolungamento della pista ciclabile dell’Alto Garda da Torbole a Malcesine (leggi proposta di mozione) ed una nuova ed assai preoccupata interrogazione sull’impiego dei fitofarmaci in frutticoltura, alla luce dei dati rilevati dal comitato dei cittadini della Val di Non impegnato da anni su questo delicatissimo argomento (leggi interrogazione).
Buon autunno a tutte/tutti!
Roberto
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