Contrastare i cambiamenti climatici:
gli impegni del Trentino in un disegno di legge dei Verdi
Care Amiche, cari Amici,
i Verdi e Democratici per l’Unione del Trentino intervengono per tutelare il clima, per ridurre i consumi energetici, per ridurre la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili ed esterne e lo fanno con una proposta di legge innovativa depositata oggi in Consiglio provinciale.
Dall’allarme siccità in Italia alle alluvioni in Gran Bretagna, dalle scarse nevicate invernali sulle Dolomiti, con conseguente e drammatica riduzione dei ghiacciai, alle grandinate estive sulla Val d’Adige con ingenti danni economici, fino alla più precoce raccolta d’uve nella storia della regione. Il clima è cambiato, tutti ormai ce ne siamo accorti e le istituzioni scientifiche concordano sul fatto che il cambiamenti climatici, determinati in parte rilevante dalle attività umane dell’ultimo secolo, potrebbero produrre i loro effetti più nefasti nei prossimi decenni – e ne pagheranno le conseguenze le future generazioni - se non si interverrà ora con decisione sui processi e sulle cause, in particolare nei Paesi più ricchi.
Il disegno di legge dei Verdi intende impegnare la Provincia di Trento su una serie di attività molto rilevanti al fine di contribuire in modo sostanziale – pur essendo una realtà di poco più di mezzo milione di abitanti – alla lotta ai cambiamenti climatici, alla riduzione della CO2 e degli altri gas climalteranti, alla riduzione dei consumi energetici ed alla creazione di un contesto di progressiva autosufficienza in campo energetico, dove l’energia dovrà essere fornita in parte prevalente da fonti rinnovabili.
La proposta prende il via dalla consapevolezza che i cambiamenti climatici sono ormai una triste realtà, che potrebbe avere pesanti ripercussioni anche sulla nostra vita e sulle nostre attività economiche – ma soprattutto sulla vita e le attività dei nostri figli e nipoti – e che va affrontata con l’impegno di tutta la collettività e con iniziative forti e lungimiranti, in tutti i settori della vita civile ed economica.
Con questa nuova legge si vuole il riconoscimento dell’obiettivo di riduzione della CO2 e della dipendenza da fonti energetiche esterne e non rinnovabile come strategico per la Provincia di Trento.
Viene a questo proposito introdotto un primo importante strumento, il Piano pluriennale di riduzione della CO2, con l’obiettivo ambizioso di ridurre il livello delle emissioni del 35% rispetto al livello del 1990 entro il 2020, del 50% entro il 2035 e dell’80% entro il 2050. La proposta fissa inoltre l’obiettivo di raggiungere, entro lo stesso anno, l’autosufficienza energetica pari all’80% dei consumi interni e di portare il contributo delle fonti rinnovabili allo stesso livello percentuale.
Vengono quindi elencate una serie di azioni a breve e medio-lungo periodo che la Provincia dovrà mettere in atto per conseguire gli obiettivi. Si va dal ricorso alle fonti rinnovabili nei vari settori economici a nuovi impegni nel campo della mobilità e dei rifiuti; dalle lezioni sui cambiamenti climatici nelle scuole ad un’apposita relazione per il Consiglio provinciale.
Altra proposta di rilievo impegna la Giunta provinciale ad attuare ogni anno, entro il 31 marzo, una serie di iniziative per l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici: la convocazione della conferenza annuale sul clima; l’aggiornamento del piano di sviluppo provinciale; la proposta di modifica puntuale alle leggi di settore per il Consiglio provinciale e la predisposizione di un’apposita campagna di informazione e di educazione ambientale. Per sostenere le strategie e le iniziative la Provincia dovrebbe introdurre un apposito fondo, denominato “Fondo per l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici”.
Particolarmente innovativo anche l’articolo 5 del disegno di legge dei Verdi, che introduce a livello legislativo – sicuramente per la prima volta in Italia, ma forse per una delle primissime volte a livello mondiale – la “Valutazione di impatto energetico e sul clima”, al fine di valutare preventivamente e di ridurre l’impatto delle grandi opere, pubbliche e private, anche dal punto di vista del loro contributo alla diffusione di CO2 ed al consumo complessivo di energia. Altra novità assoluta è il “Bilancio energetico” che dovrà accompagnare il progetto preliminare di ogni grande opera. Oltre che dal punto di vista dei costi economici, ogni grande opera dovrà dunque essere progettata ed analizzata – di qui il Bilancio e la Viec – anche dal punto di vista energetico e dei cambiamenti climatici prodotti, così da poter eventualmente escluderne la realizzazione (se i costi energetici ed i danni al clima dovessero essere rilevanti) ovvero da poter individuare tutte le soluzioni per ridurre impatti e consumi anche attraverso l’impiego di energie alternative da fonti rinnovabili e per compensare – come prevede il Protocollo di Kyoto – le emissioni climalteranti.
Al fine di ricercare le soluzioni energetiche più favorevoli alle attività economiche e sociali di una regione alpina, la proposta di legge introduce infine l’istituzione del Centro di ricerca per le nuove energie, da attivare in collaborazione con l’Università di Trento, gli istituti di ricerca e le organizzazioni degli imprenditori e dei lavoratori.
Dopo valanghe di parole e di fronte alla necessità di interventi concreti, il disegno di legge di indirizzo dei Verdi è la prima proposta operativa concreta che impegna una provincia montana come il Trentino su obiettivi di portata globale. Completa e rende particolarmente interessante il disegno di legge una articolata relazione che riporta tra l’altro i risultati delle ricerche ed i suggerimenti ai politici da parte dell’International Panel on Climate Change, il coordinamento internazionale degli scienziati esperti di clima voluto dalle Nazioni Unite. Leggi articolato disegno di legge, leggi relazione.
Un cordiale saluto a tutti voi!
Roberto
Trento, 2 agosto 2007
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