Oggetto: Il raggio blu, n. 2/2010




Trento, 7 maggio 2010



Care Amiche, cari Amici

sessant’anni fa, il 9 maggio 1950, l’allora ministro francese Robert Schuman pronunciava a Parigi un celebre discorso che viene ricordato tutt’ora come il momento ufficiale della nascita dell’Europa Unita. Per questo motivo, da una decina d’anni, il 9 maggio si celebra la Festa dell’Europa. Dai 6 Paesi fondatori della CEE nel 1957 siamo oggi a 27 membri, con mezzo miliardo di cittadini europei ed il processo di ampliamento non si arresta. Nemmeno di fronte alla crisi della Grecia e delle borse, situazioni che denotano semmai ancora una “mancanza di un’Europa forte” e dunque la necessità di rendere il processo di integrazione sempre più marcato. Negli stessi giorni in cui si celebrano i 150 anni dell’Unità d’Italia, che per molti non è ancora unita, i 60 dell’Europa unita mostrano dunque ancora un continente “incompiuto”, ma il processo è irreversibile ed i vantaggi incalcolabili che ha portato agli europei sono sotto gli occhi di tutti.

Per ricordare i “padri fondatori dell’Europa” – oltre a Schuman anche Jean Monnet, Konrad Adenauer ed il nostro conterraneo Alcide De Gasperi – nei giorni scorsi a Bruxelles è stata presentata la rete delle “case museo” dei padri dell’Europa, un modo per avvicinare i cittadini (in particolare i giovani) alla conoscenza delle vicende della nascita dell’Unione ed alle figure politiche di chi ha posto le basi dell’attuale processo di integrazione.

Recente è pure la presentazione da parte della Commissione (il governo europeo) del programma di attività per il 2010 (vedi allegato), che dimostra un surplus di impegno per uscire dalla crisi e rilanciare lo sviluppo ed il processo di integrazione.

Tra le novità degli ultimi mesi, dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, vi è finalmente la possibilità anche per i cittadini europei di avviare un’iniziativa di carattere politico, un passaggio fondamentale che contribuirà a far crescere la consapevolezza circa l’importanza della partecipazione alla costruzione della nostra nuova “casa comune” (vedi comunicato).

Infine, per non dimenticarci dell’ambiente, desidero segnalare la nuova “piattaforma sul clima” creata dal Comitato delle Regioni per promuovere la diffusione delle politiche a favore della tutela dell’ambiente, del risparmio e dell’efficienza energetica, delle nuove energie. Un’Europa più “verde” si costruisce non solo con le politiche dall’alto, ma forse in maniera ancor più incisiva con l’azione quotidiana delle regioni e degli enti locali, che sono i più vicini ai cittadini e che spesso sono chiamati ad attuare tutti gli obiettivi più importanti anche in chiave ambientale (vedi comunicato).

In occasione del 9 maggio, dunque, vi ricordo lo slogan dell’Europa unità – “l’unità nella diversità”, che valorizza concetti apparentemente opposti, quasi fosse un ossimoro - che sintetizza il valore e la ricchezza del nostro Continente, nonché la sua responsabilità nei confronti del Pianeta.

Buona Festa dell’Europa a tutti!

Roberto



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